Telefunken TR300 hifi + Luxus Audio Wagner - Sintoamplificatore vintage in classe D

Ecco il mio sintoamplificatore del 1978 con il tipico sound anni '80:



Il Telefunken TR300 hifi suona bene, con bassi corposi anche se non troppo precisi, acuti brillanti e un circuito Loudness che gli dona quella grinta che non ha. Si perché questo quarantenne tedesco in classe AB ha soltanto 30+30W @ 8 ohm; ma quando lo ascolti con il Loudness sembra decisamente più potente e non sfigura a fianco dei suoi fratelli maggiori del tempo come i Pioneer o i Marantz  che avevano lo stesso inconfondibile timbro sonoro ma decisamente molta più potenza. I Telefunken hanno anche un loro pubblico di esperti e di estimatori, la qualità tedesca la si sente e la si apprezza anche dopo molti anni.

Su questo Telefunken il mostro di Loudness - battutina per audiofili - è invece particolarmente equilibrato e delizioso, sai benissimo che il suono originale è diverso, sai che c'è la levetta per disabilitarlo e che  per essere a posto con la coscienza non devi usarlo ma, dopo aver sentito il Loudness, non riesci più a farne a meno, quei bassi così morbidi e avvolgenti, quegli acuti cristallini, quella dinamica ritrovata.. l'assuefazione è immediata, impossibile resistere... insomma suona bene, magari non benissimo, non è potente ma ha un fascino vintage irresistibile. 

Con l'avvento del CD  lo avevo abbandonato per passare alla potenza bruta dei mosfet in classe A. Dopo averlo messo in cantina, prestato ad amici e anche venduto, mi è sempre ritornato indietro perfettamente funzionante e, da alcuni anni, è perfino tornato ad essere il mio ampli principale, quello collegato alle casse del salotto che sta acceso tutto il giorno.

Mi è bastato accenderlo, dopo un trasloco, come ampli temporaneo e ne sono rimasto nuovamente conquistato. Ogni volta che lo accendi il suo sound ti ammalia, ogni volta è come la prima volta, inutile resistere. Ultimamente è pure tornata di moda sia l'elettronica vintage che il vinile e quindi ne ho approfittato per tornare, pure io, alle origini con il mio buon vecchio Telefunken. Inoltre la musica liquida digitale ci sta facendo, di nuovo, cambiare abitudini proponendoci finalmente un catalogo di brani immenso abbinato a tutta una serie di dispositivi audio efficaci, multi room, wireless, con assistente incorporato, insomma comodi  ma non propriamente Hi-Fi. Ebbene io ho resistito: piuttosto che ascoltare le web radio da un citofono bluetooth  io uso il mio Telefunken con casse acustiche da pavimento... e scusate se è poco...

A un certo punto però un canale ha smesso progressivamente di funzionare, prima lievi distorsioni, poi un indebolimento progressivo del segnale e della qualità. Il tipico problema dei condensatori elettrolitici che affligge i vecchi amplificatori, ho iniziato a smontarlo per trovare il guasto. Il manuale tecnico si trova facilmente online, i circuiti stampati sono a singola faccia, è tutto tipicamente tedesco: semplice e facile da sistemare. 

Come vedete, dentro c'è abbastanza spazio e la scheda dell'amplificatore finale, che integra anche alcuni circuiti di alimentazione, è posizionata sul retro. 


Un momento "abbastanza spazio"? per cosa? 
Ecco che mi assale una idea azzardata, un pensiero malvagio: e se anziché ripararlo gli facessi un upgrade dello stadio finale? Con un moderno ampli in classe D? I dubbi mi assalgono: sacrilegio? non sarà più lo stesso? perderà il tipico sound? si sentirà meglio? uguale? peggio? non se lo merita? 

Pensa e ripensa, notti insonni, ma alla fine mi decido: lo voglio ancora più potente e adatto alle sorgenti digitali più dinamiche, voglio fargli superare il suo limite di sempre: la poca potenza, il poco controllo dei woofer nei passaggi più impegnativi, e la poca precisione nei dettagli più delicati. O almeno ci provo! al massimo torno sui miei passi e ricollego la vecchia scheda. 

Mi metto così a cercare una buona scheda di amplificazione in classe D compatibile con i circuiti di alimentazione del Telefunken (54V) ma, con questo voltaggio, trovo solamente moduli da 500 a 1000W! Mi sembra davvero troppo e il vecchio trasformatore potrebbe non reggere. I voltaggi inferiori (17,-16,26V) hanno invece poca potenza e servono il preamplificatore e il sintonizzatore, conviene non usarli per evitare interferenze e consumi anomali. Si potrebbe allora mettere un riduttore di tensione sui 54 Volt ma mi sembra di aggiungere troppa complessità, più circuiti metti e più interferenze ottieni. Nell'alta fedeltà si sente tutto, anche quello che non suona... Cerco ancora... 

Lasciandomi guidare dagli annunci simili - grazie ai "cookie" sempre pronti a profilare, tracciare e aiutare l'utente che naviga nel web - mi appare finalmente il prodotto giusto: il Luxus Audio Wagner con 2x50 Watt @ 8 Ohm e alimentatore integrato!  Uau! basta collegarlo alla "220" e funziona... e le recensioni?  
http://nuke.nonsoloaudiofili.com/LuxusAudioWagner/tabid/727/Default.aspx mi sembrano buone! lo ordino e inizio i lavori preliminari. 

Controllando con l'oscilloscopio noto che il problema del canale difettoso arriva già dal preamplificatore, la scheda pre-ampli è quella su cui sono montati i potenziometri e, per smontarla, serve rimuovere il pannello frontale. Il difetto è generato da un condensatore elettrolitico da 4.7uF. Per non avere in futuro lo stesso problema e per non avere differenze di suono tra un canale e l'altro cambio tutti i condensatori elettrolitici evitando ovviamente di scaldarli troppo con il saldatore. Il resto del preamp sono resistenze, condensatori non polarizzati e transistor di una volta... nessun operazionale!!! Sembra tutto a posto e pronto per altri 40 anni di funzionamento. Mi viene il dubbio che il segreto del piacevole suono tipico degli anni '80 sia dovuto proprio al preamplificatore realizzato solo con transistor discreti... vedremo... 

In pochi minuti il preamp è tornato nuovo, lo rimonto e accendo. Nella veloce prova di ascolto si notano bassi leggermente più corposi, merito sicuramente dei nuovi condensatorini. Si perchè ora il Telefunken TR-300HIFI è già aggiustato: non era il finale guasto ma il pre e potrei già richiuderlo così... ma io ho ordinato la scheda per l'upgrade e oramai il suo destino è segnato... 

Quando mi arriva il Luxus Audio Wagner è un misto di emozioni felici e di sensi di colpa, si potrà fare? non è peccato? Avendo studiato le Sacre Scritture devo dire che non mi sembra così peccaminoso, voglio dire che ci sono peccati peggiori e allora procedo... 

L'installazione dell'intruso è semplice: 
  • fisso 3 colonnine isolate sul fondo del telaio (la 4a colonnina appoggerebbe sul pannello rimovibile e preferisco evitare vibrazioni);
  • taglio i cavetti schermati che vanno dal preamp all'amplificatore e li saldo al connettore di input del Luxus Audio Wagner; 
  • taglio i cavi che vanno dal finale Telefunken al selettore degli altoparlanti e li saldo agli spinotti di output del Wagner, i cavi Telefunken non hanno una grande sezione, sarebbero da cambiare ma per adesso mi accontento; 
  • collego l'alimentazione del Wagner all'interruttore principale del Telefunken e, già che ci sono, adatto la predisposizione dei fusibili inferiore per alloggiare un secondo fusibile dedicato solo al Wagner (non si sa mai!) 
  • rimuovo i due fusibili presenti sulla scheda del finale - un grazie agli ingegneri tedeschi - che sono dedicati ai soli amplificatori di destra e sinistra,  i circuiti dell'amplificatore in classe AB sono ora spenti e scollegati
  • collego spinotti pre e out al Wagner. Fatto! 


Noto, però, che le cuffie prendono il segnale direttamente dall'uscita altoparlanti mediante dei partitori di resistenze che mettono anche in comunicazione le due masse! (questo si che è peccato!!!) per evitare disturbi e interferenze scollego i due connettori dedicati alle cuffie e dissaldo le 4 resistenze di potenza del partitore, ora il segnale è libero di andare dal Luxus Wagner direttamente agli altoparlanti senza carichi parassiti... 

Mantenere l'uscita cuffie vuol dire avere 300 Ohm di carico in parallelo agli altoparlanti (roba da non far dormire la notte) ma è anche vero che il vecchio Telefunken suonava bene anche con il circuito cuffie collegato. Mi propongo in futuro di aggiungere una schedina amplificatore solo per le cuffie per avere due circuiti totalmente separati e per adesso sto senza.

Accendo e sento... si sente subito bene, il potenziometro del volume è meno sensibile ma non richiede aggiustamenti, diciamo che per adesso il Telefunken sembra lo stesso di prima. Il volume massimo si raggiunge quasi a fondo corsa, mentre prima era a poco più di metà.

Rimonto, ricollego tutto l'impianto e inizia il rodaggio, i controlli di tono sempre rigorosamente a zero flat e il Loudness... ehm.. disattivato... ma è difficile resistere...

Giornata intera con Radio Swiss Jazz, con alcune incursioni di qualche CD più dinamico. La potenza è superiore, il controllo dei woofer nei passaggi difficili è ora deciso ma non vado al limite. Lascio acceso e controllo. Si sente bene, come prima e meglio di prima, non scalda più, sempre fresco, sicuramente  consuma anche di meno (rivoluzione green). 

Per le sorgenti digitali uso un lettore Onkyo CN7050, per il vinile un classico Technics SL1210Mk2,  per convertire l'uscita digitale ottica del PC uso invece un DAC Taishan Fiio, al Telefunken non mancano gli ingressi e io li ho usati tutti aggiungendo anche un ricevitore bluetooth. Come  casse acustiche da salotto ho scelto delle Pioneer Prologue S-200 con doppio woofer e impedenza a 4 Ohm perfette per tirare fuori 75+75W dal mio nuovo Frankenstein Luxus Wagner Telefunken!

Arrivati a sera mi rendo conto che Radio Swiss Jazz non si è mai sentita così bene (e lo stream è solo un 128K). Provo ad ascoltare La Baroque di france musique ed è subito una festa, gli strumenti sono più reali che mai. Il sintonizzatore FM analogico va bene come sempre. Ora la voce umana è molto più presente e definita e lo stesso accade con gli strumenti a fiato e gli archi.  Orchestra, cantori e deejay sembra di averli tutti in casa! Spengo per cena, altrimenti per chissà quanta gente mi tocca apparecchiare...

Il giorno dopo provo i CD e alzo al limite: suona alla grande, la potenza in più si sente e la ricchezza di dettaglio rimane invariata fino al limite della distorsione. La dinamica è ora adeguata anche alle sorgenti digitali più biricchine come i Telarc Star Tracks.  Riascolto i CD che conosco a memoria in cerca di indizi, prediligo i dischi masterizzati esclusivamente in digitale proprio per mettere il mio piccolo Frankeinstein alla prova e le risposte non si fanno attendere: i dettagli che prima non sentivo ora si sentono, invadono la scena, gli strumenti hanno la timbrica giusta e non sono mai stati così reali,  si sentono le labbra che schioccano, il respiro... con i classe D ho sempre la sensazione che i cantanti stiano letteralmente "leccando il microfono". Capita anche a voi?


Provo di tutto e suona sempre maledettamente bene, come prima e più di prima. Stesso timbro più definizione. Stesso fascino.

Passo al vinile. Il preamplificatore phono del Telefunken ha un livello di uscita molto basso e questo sembra limitare potenza e dinamica del Wagner, Saranno anche i miei dischi molto consumati e magari anche la puntina di classe media ma la prima sensazione è che sul vinile non ci siano grosse novità.  Bisogna intervenire con decisione sul volume per recuperare, almeno in parte, questi limiti. Con dischi poco sfruttati effettivamente si sente meglio; ma se sono poco ascoltati un motivo ci sarà... Rispetto a prima bassi molto presenti e acuti leggermente indietro. Con il volume al massimo, ben aiutato dal Technics SL1210 che non patisce certo le vibrazioni,  tira fuori finalmente tutta la dinamica dei vecchi LP. Fa effetto sentire il Rock anni '80 a tutto volume pilotato da un Telefunken, mica male. La prova della Classe D però viene superata solo con con i vinili degli Art of Noise, ricchi di sonorità ricercate, che finalmente emergono senza veli anche a basso volume.

Dopo aver ascoltato di tutto direi che è a suo agio con qualsiasi genere musicale e che offre il meglio con le sorgenti digitali di qualità delle quali non perde nessun dettaglio e anzi li esalta mantenendo un insieme credibile e coerente. Rispetto a prima la risposta in frequenza in basso è più estesa e precisa; mentre in alto offre acuti più morbidi e meno metallici,  l'equalizzazione del pre-amp Telefunken e l'accoppiamento con il Wagner sono perfetti e i controlli di tono non richiedono interventi. Il Loudness, grazie alla maggiore dinamica del finale, è al tempo stesso meno invasivo e meno necessario, ma ammaliante e piacevole come sempre, soprattutto quando si ascoltano webradio o vecchi vinili.

Il nuovo finale è anche molto più silenzioso, il rapporto S/N di 100 dB si sente: è completamente sparito il pur lieve soffio di fondo, sparito anche il debole ronzio di alternata che ogni tanto era presente sulla vecchia scheda. Questo conferma ulteriormente l'ottima qualità del pre-amplificatore a transistor Telefunken che non genera rumore udibile. La presenza dei circuiti di alimentazione a bordo dell'amplificatore digitale si fa invece sentire ma è quasi impercettibile, solo avvicinando l'orecchio al tweeter, senza nessuna sorgente collegata, si riesce a percepire il tipico sibilo digitale ad alta frequenza. Noto che, anche senza altoparlanti, avvicinando l'orecchio allo chassis si riesce a percepire lo stesso sibilo che proviene direttamente dal circuito di alimentazione. Mi rendo conto che sto sconfinando nelle percezioni paranormali: voi li sentite i sibili dei caricatori USB dei telefoni? io si anche da qualche metro di distanza!

Conclusioni:

Posso dire, dopo giorni di ascolto, che l'upgrade è riuscito perfettamente e si può probabilmente fare anche su altre vecchie glorie del passato (Pioneer, Marantz, Akai, Sanyo, Sansui, Sony, ecc...). Un vecchio sinto/ampli che avete in cantina o uno usato su ebay - anche con i finali bruciati - può finalmente tornare in vita per regalare di nuovo emozioni. Un classe D montato su un elettronica già valida ci consente di avere un prodotto molto versatile, dotato di molti ingressi, controlli di tono, radio e tutto quello che ci serve per un impianto completo e di facile collocazione. Volendo si può anche ambire a potenze decisamente superiori. Potenza e dettaglio moderni con il timbro e le emozioni degli HI-FI di altri tempi. 

La cosa davvero importante, che mi rende fiero di questa modifica, è che il tipico sound anni '80 è rimasto invariato: posso riconoscerlo al volo ma ora è più preciso, più dettagliato, più corposo. E' come aver tolto un velo tra chi suona e chi ascolta.  Il timbro di un impianto dipende, quindi, più dal preamplificatore che dai finali, mentre dal circuito finale dipende la forza ed il dettaglio della riproduzione. 

Preciso che queste considerazioni non vogliono certamente essere assolute, non penso di avere creato un Frankenstein ammazza giganti; sarebbe da provare in altri contesti, con altri impianti e sorgenti.

Ora, però, ho un esemplare davvero unico di Frankenstein Telefunken Luxus Wagner ... Blücher!

Dario Zucchini

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